Brooks o Burns: uno o l’altro o una partita a ciascuno

hackett

Nell’Italia del primo ardente bacio gay al Grande Fratello tra Veronica Satti e la sua fidanzata Valentina e dello scontro trash tra il neo ministro leghista Lorenzo Fontana (“Le famiglie arcobaleno per la legge non esistono”) e Barbara D’Urso che ha flirtato anche con Max Allegri, c’è pure il secondo atto della finale-scudetto stasera al Forum dopo che nel primo l’Armani si è divorata in un sol boccone i Gatti del Vicolo dei Miracoli che ieri l’altro hanno avuto poca voglia di graffiare. Milanesi magna gatti: e pensare che credevo che solo i vicentini amassero questa cucina. Provo a scuotervi dal torpore nel quale siete caduti dopo che vi siete finalmente resi conto che Milano è un’altra cosa rispetto alla Reyer e alla Sidigas che invece da Trento si sono fatte mettere sotto in gara-1 dei playoff tricolori compromettendo subito la serie. E allora per drizzarvi le antenne vi informo che Veronica Satti è la figlia di Roberto, in arte Bobby Solo. Sì, proprio lui, il nostro Elvis Presley: la chitarra, il ciuffo e il rimmel sulle ciglia. Che divenne famoso a metà degli anni sessanta con una Lacrima sul viso, la canzone ancora oggi preferita da Ettore Messina e Simone Pianigiani. Dai, su, stavo scherzando: non fate i permalosi. Soprattutto con questo caldo che non so se sia becco, ma è sicuramente appiccicaticcio e fastidioso. Contrariamente ai miei timori martedì Sabbietta Sabetta, Lanzarini e Aronne hanno fischiato bene: devo ammetterlo. Anche se per la verità non erano andati poi così male neanche in Venezia-Trento di semifinale, ma, siccome l’avevo scritto solo io, magari mi ero di nuovo sbagliato e comunque non ditemi che è stato facile dirigere la prima del Forum perché, quando una delle due squadre è l’Aquila di Fred Buscaglia, Hogue e Sutton, basta una scintilla per accendere il fuoco e far scoppiare un incendio. Gli arbitri di stasera saranno Sahin, Begnis e Sardella. E sarei sereno, non potendo scrivere tranquillo, se il turco emigrato in Sicilia per amore non avesse il grilletto facile quando c’è da sparare un tecnico alla panchina nei minuti finali di una partita punto a punto: basta far finta di non sentire che tanto non succede niente e cambia poco. Torna in azzurro Daniel Hackett per Italia-Croazia a Trieste (28 giugno) e Olanda-Italia a Groningen (2 luglio), mentre Belinelli, il Gallo, Datome e Melli restano in vacanza. Ventiquattro i convocati. Tra i quali Niccolò Mannion, il figlio pelo-rosso dell’immenso Pace, classe 2001, gran talento, Davide Moretti, il figlio di Paolo il caldo che quest’anno allenerà a Siena e Brian Sacchetti, il figlio del cittì. Dodici giocheranno: oltre a Danny Boy, in ordine alfabetico Abass, Aradori, Biligha, Della Valle, Filloy, Flaccadori, Pascolo, i due Vitali e sicuramente Jeffrey Brooks come vi aveva anticipato qualche giorno fa il federale Barocci e come ha scritto oggi Vanetti sull’altro Corriere: “L’ex di Sassari (e Cantù, oggi a Malaga e domani all’Armani, ndr), grazie al matrimonio (con Benedetta, ndr), diventerà subito italiano a patto che scenda sul parquet con la nazionale entro settembre: un’eventualità che riteniamo scontata”. D’accordo, ma allora resta fuori Christian Burns, un’altra scarpetta rossa, e poi chi li prende i rimbalzi contro i lunghi croati? Mio zio che era alto un metro e sette? Non vorrei insomma essere nei panni di Marameo Sacchetti e quindi non escluderei l’ipotesi di una partita per ciascuno così non si fa del male a nessuno e Livi(d)o Proli non brontola. E comunque rischiano di finire sulla tribuna del PalaRubini anche uno dei due tra il figlio del cittì e Achille Polonara come del resto Stefano Tonut che è un mulo di Trieste e ci terrebbe tantissimo a giocare. Anche se la sua a Venezia non è stata proprio una stagione da tramandare ai posteri. Sono rimasto a Milano in casa di amici che mi hanno coccolato come ai bei tempi del Giorno di Franco Grigoletti, ma non si preoccupi Mamma Rosa: un salto al mercato l’ho fatto lo stesso. Nonostante oggi non abbia ancora copiato le (mie) news di ieri tutte confermate (o quasi). Max Chef Menetti a Treviso per altri due anni più uno. GianMarco Pozzecco alla Fiat: l’incontro c’è stato nel pomeriggio a Torino e un accordo di massima è stato raggiunto tra le parti. Marco Ramondino, povero, con il cerino in mano: tutti lo volevano, ma nessuno l’ha sinora preso. Men che meno Avellino al palo o Pistoia che è orientata su Alessandro Ramagli più che su Marco Sodini. Ancora non bastasse, la Fortitudo è a un passo da Antimo Martino, scuola Roma, se riuscirà a liberarsi da Ravenna. Che intanto, e queste sono le notizie dell’ultima ora, si è già assicura Pilla Pillastrini non perdendoci nel cambio. Gerasimenko, rintanato a Londra, ha legato Evgeny Pashutin a Cantù con un ingaggio principesco intorno ai 300 mila euro. Apriti cielo: i suoi moltissimi creditori si sono precipitati dall’avvocato e si sono messi pazientemente in coda senza voler più sentir storie. Vale a dire: la serie A di Cantù è di nuovo in forse.