Baraldi non è dell’osiris ma neanche un Ponzio Pilato

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Non mi sono dimenticato della Banda Osiris e anzi, visto che se ne parla, francamente mi dispiace che abbiate solo potuto pensare a una bestialità del genere. La loggia del basket è per me l’aria (inquinata) che respiro tutti i santi giorni dell’anno, è l’erba cattiva che non muore mai, è lo scarrafone che ho creato e dal quale non mi separerei per nessuna ragione al mondo nonostante sia più brutto del peccato e un gran bastardo. Caso mai la strada è ancora lunga per completare la lista dei centouno massoni. Mattone dopo mattone: questo è lo spot. E l’ho giusto aggiornata in settimana con la new entry di Matteo Boniciolli che è tornato in pista, in bocca al lupo, Pesaro è proprio alla canna del gas, e le conferme di Orate Frates (numero di tessera 053) e del ragionier Filini, alias Alessandro Crovetti. Che ultimamente sono spariti dai riflettori della ribalta e francamente un po’ me ne duole, ma se non riescono a staccarsi da certe compagnie non sarà per caso anche questa colpa mia? Mentre il Patata Di Carlo mi aveva in un primo momento contattato per togliersi dalle grinfie di Ciccioblack Tranquillo e poi non si è fatto più vivo, domenica ha perso il derby con l’altra Piacenza e adesso c’è ben poco, caro mio, da ridere. Da Bologna invece mi domandano se devono considerare Luca Baraldi un bandaosiris. Siamo alle solite: mi continuate a fare un mare di confusione. Il braccio destro del signor Zanetti Segafredo magari non è un simpaticone con il quale fare le ore piccole sotto i portici in strada Maggiore parlando di pallacanestro o, meglio, d’altro, ma se non può vedere neanche di striscio quelli di Sky o Marco Aloi (007) della Lega, e non sa nemmeno chi siano Chiabotti (013) o Lamonica (009), escludo a priori che sia un bandissimo. Piuttosto devo esaminare la posizione di Giannino Petrucci che è culo e camicia con lo 001 e lo 003 (C10H16O ovvero Canfora) oltre che pappa e ciccia con MaraMeo Sacchetti (010) e con Mamma Rosa e Papà Urbano Cairo (004). In più non ha ancora capito che la nazionale sulla tivù di Murdoch non la guardano nemmeno i suoi figli. E quindi presto o tardi aprirò un referendum in Rete così me ne potrò lavare le mani come fece un certo Beppe Grillo che di Ponzio Pilato è un accanito fan. Anche se devo dire che non mi sembrerebbe bello che il nostro basket, per quanto allo sfascio, possa avere un presidente federale iscritto d’ufficio all’Osiris dopo che per la verità abbiamo anche avuto un presidente del Consiglio che apparteneva alla P2 come del resto il marito di Maria De Filippi. Che stasera torna sugli schermi con un C’è posta per te assolutamente da preferire a Bologna-Juventus di Coppa Italia. Mi sembra scontato che non dovete prendermi sempre troppo sul serio. Però non scherzo se vi racconto che un amico di Facebook m’ha invitato ad andare a leggere su Buckets, l’ex rivista ufficiale Nba, i giovani Mauro Bevacqua e Dario Vismara che sono due cocchi di Ciccioblack e poi di fargli sapere se possono essere considerati due bandaosiris. A spanne penso proprio di sì, ma non ho tempo da perdere, e mi duole,  di correre dietro a Belin(elli) (039) o al Gallo (038) quando non riesco a seguire neanche l’A2 come mi piacerebbe. Passeggiando nella notte sotto i portici di Bologna con l’Avvocato Porelli imparai che il segreto della sua Virtus era avere una società corta e una panchina possibilmente lunga. Insomma che per comandare bastava lui, ma per vincere servivano dieci buoni giocatori e non soltanto un quintetto da sogno come quello che conquistò la stella nel 1984 con Brunamonti, Van Breda Kolff, Bonamico, Villalta e Rolle. Alberto Bucci allenatore e Ettore Messina (015) suo assistente. Oggi invece nella Segafredo c’è un padrone, Massimo Zanetti, che non si sa neanche come la pensa, e un esercito di collaboratori che non si capisce bene quali compiti abbiano. Per esempio lo stesso Baraldi, che viene dal calcio e sino all’altro giorno non si rassegnava all’idea che a basket si potesse giocare con le mani, cosa ci fa nella Virtus se adesso, a sentire Focherello Fuochi (051), ci sono tre direttori generali: Alessandro Dalla Salda, Marco Martelli (022) e Paolo Ronci? Dei quali solo l’ex ad di Reggio Emilia ha uno spessore d’alto livello. Mentre Martelli al massimo può baruffare con Sacripanti(bus) (021) e comprargli giocatori che non gli garbano. Ronci invece, l’ultimo arrivato da Roma2 in A2, a sentire Repubblica e Basket City, dove tutti sanno tutto di tutti e non ne indovinano mezza, dovrebbe prendere il posto addirittura di Dalla Salda che ha un contratto lussuoso di altri due anni ed è il pupillo del signor Segafredo. Come no? Tutto al mondo può succedere. Anche che la Virtus non giochi a metà del mese prossimo la Coppa Italia a Firenze. E allora il responsabile di questo disastro non potrebbe che essere l’unico dirigente che nella Segafredo, a parte Albertone Bucci, c’era pure nella passata stagione. Quando le vu nere di Ramagli non conquistarono neanche i playoff. Ma la colpa fu tutta di Sbezzi o dei Gentile. E non per sbaglio pure di Baraldi?       (-4 banda- continua)