Ieri sera vi siete persi la partita dell’Emporio Armani perché almeno una volta a settimana dovete anche accompagnare la vostra felina al cinema o al teatro? Oppure semplicemente non potevate fare a meno di Paolo Del Debbio in Dalla vostra parte (quale?) e di Gianluigi Nuzzi in Quarto Grado o vogliamo parlare della (sua) prima udienza in Vaticano? Io per la verità non ho di questi (e altri) problemi perché la mia Tigre al cinema o al teatro prende sonno e quindi non ci vuole assolutamente andare per paura che poi la sentano ronfare. E la cosa sarebbe proprio antipatica. Per non dire sgradevole. Né rinuncia per nessun motivo al suo venerdì su Rete 4. In più ieri c’era in prima serata anche Andrea Bocelli su Rai 1 o, molto meglio ancora, Otto e mezzo con Lilli la vagabonda e, a seguire, il fantastico Crozza nel paese delle meraviglie su La Sette. Per fortuna noi in casa abbiamo quattro televisioni, tre decoder, Mediaset Premium, la Juve in Champions e addirittura due My Sky che mi costeranno anche l’occhio della testa, ma non soffocano la mia libertà alla quale tengo più di qualsiasi altra stupidaggine al mondo. Insomma volevate sapere cosa ha fatto ieri sera Milano a Zagabria con gli sbarbati del Cedevita di Mrsic e Pozzecco? Vi insegno il trucco. Basta che, passando davanti all’edicola della metropolitana o all’angolo della strada, buttiate furtivamente l’occhio sulla prima pagina della Gazzetta dello sport e, senza doverla faticosamente sfogliare, troverete la soluzione alla vostra domanda. Se c’è infatti un qualsiasi richiamo di basket, potete star sicuri: ha vinto l’EA7 di Livio Proli. Se invece, come oggi, in un mare di titoli del pallone beccate al massimo extra calcio Floyd Mayweather che fa shopping a Milano dalle parti di via Montenapoleone e regala 500 euro, dopo una strisciata di 35.000 sulla (sua) carta di credito in un negozio alla moda, ad una ragazza che al semaforo di piazza Repubblica si esibiva in un numero da giocolieri, potete esserne certi: l’Armani di Gelsomino Repesa ha perso. A testa alta, come dicono sempre Tom e Geri De Rosa, o facendo ridere i polli, come è spesso assai più probabile. E comunque se non altro avrete risparmiato tempo e danaro. In verità stavolta Milano ha straordinariamente vinto persino lontano dal Forum, però la sua è stata la tipica vittoria di Pirro, come giustamente l’ha chiamata il buon Andrea Tosi, dal momento che ora le scarpette rosse dell’Olimpia sono fuori da tutti i giochi e i calcoli possibili e immaginari. E soprattutto dall’Eurolega. Eliminati al primo turno. Vergogna: almeno questo me lo lasciate scrivere visto che la Gazzetta per una questione di feeling, o anche solo di paginoni sponsorizzati dall’Emporio Armani, non può assolutamente permettersi di farlo? Vergogna: non fosse altro per i quattrini che Giorgio Armani scuce ogni anno dall’estate del 2008. Tre volte vergogna: perché non voglio neanche sapere chi questi soldi li spende o, meglio, li dà in pasto ai furbini o ai furbetti del quartiere. Ce lo dica per favore Vincenzo Di Schiavi che è sempre molto vicino a Livio Proli. Però non posso nemmeno far finta di niente e non ricordare che il tanto vituperato Luca Banchi sotto sotto, e per questo SottoBanchi, e zitto zitto, che gli conviene, ha in Eurolega conquistato nella prima stagione milanese addirittura i playoff, cedendo 1-3 al Maccabi poi campione, e nella seconda, bene o male, comunque le top 16. Senza contare che Repesa in dieci partite di campionato ha già perso tre volte (a Trento, Torino e Reggio Emilia), mentre Banchi è caduto in tutta la regualar season il primo anno cinque volte e il secondo appena quattro. Sono solo numeri, d’accordo, ma la verità è anche peggio. L’EA7 ieri sera avrebbe dovuto vincere di dieci punti e, se non c’è riuscita, la colpa va equamente divisa tra Simon e Lafayette, due giocatori fortemente voluti da Gelsomino. Per non parlare di Barac che è entrato tra i primi cinque, ma nessuno l’ha più visto uscire dal parquet: non sarà mica per caso scomparso? E Barac è croato come Repesa o meglio, come ha avuto il coraggio di scrivere Andrea Tosi, “è un altro croato che da queste parti non rimpiangono”. Anzi, al Cedevita fanno una festa dedicata a loro almeno ogni primo lunedì del mese. Se invece mi fate notare che a Zagabria di nuovo era assente Alex Gentile, mettetevi d’accordo una volta per tutte: o Milano gioca meglio senza di lui tra i piedi o non può rinunciare ai suoi punti e alla sua esuberanza fisica. Lo sapete, io sposo al cento per cento la seconda ipotesi e comunque il problema non è il figlio di Nando, ma chi ben sa Vincenzo Di Schiavi e ce lo nasconde.