E se Aradori andasse alla Virtus piuttosto che alla Fiat?

zorzi

“Il gigante ha detto sì”: il titolo di Tuttosport m’attizza e non sarà un euro e 30 a mandarmi in rovina. Ma chi sarà mai questo gigante che s’occupa tutta mezza prima pagina? L’Auxilium Torino è sponsorizzata dalla Fiat. Che, se ne non ricordo male, le passa un assegno di 600 mila all’anno che non è poi male. Di questi tempi soprattutto. Ma il notaio Antonio Forni punta più in alto e difatti ha già bussato alla porta di Andrea Agnelli cercando di coinvolgere la Juventus nel suo ardito progetto cestistico. Vedremo, gli ha risposto il presidente bianconero. Intanto ha cambiato allenatore: non più Frank Vitucciche è milanistama Luca Banchi che è juventino doc e buon amico d’Acciuga Allegri. Un cambio strategico? Non lo escluderei. Stasera il mio paisà sarà al Taliercio con il fratello, che è una bella penna della Nuova Venezia,  per gara 1 dell’inedita finale scudetto. Che comincia alle 21 e quindici. E perché non dopo? A mezzanotte avrebbe fatto senz’altro meno caldo.Con le porte spalancate e un po’ di brezza che arriva dal mare. Sotto la luna e un cielo di stelle. Provo a essere dolce e romantico, ma non mi riesce bene. Forse perché sa molto di presa in giro. In verità giocare a metà giugno al Taliercio è una cosa indecente. Non c’è l’aria condizionata, sul parquet si scivola, il pallone è sudato, la tribuna-stampa non esiste, per non parlare della gabbia nella quale saranno rinchiusi i cento trentini arrivati trotterellando da Trento tutti sudati e spero senza le manette ai polsi. Come in un’aula bunker. Mi sono perso e non è la prima volta, ma avrei tante di quelle cose carine da raccontarvi di pallacanestro che potrei andare avanti sino alla fine dei playoffScrivendo giorno e notte. Dunque stavo dicendo del gigante di TuttosportLeggo il sommario: “La Juve ha raggiunto l’accordo con N’Zonzi, il centrocampista franco-congolese alto quasi due metri: ora si tratta con il Siviglia che vuole 40 milioni”.  Dunque si parlava di calcio e non di basket: sono caduto nel tranello come un farlocco. Capita. Dicevo anche che un euro e 30 buttati dalla finestra non mi costringeranno ad andare a dormire sotto un ponte coi miei fratelli senza tetto. Però, già che ci sono, e sono juventino marcio, come Luca Banchi e Max Chef Menetti, col quale sono stato a cena ieri sera, ma non vi dico dove, glielo ho promesso, ho voluto saperne di più di questo Steven N’Zonzi, ventottenne, mediano, che è più alto di Paul Pogba e credo anche di Pietro Aradori. Al quale è stato offerto dal presidente Forni e il figlio Francesco, di recente promosso manager al posto di Marco Atripaldi, un quadriennale non inferiore alla cifra con la quale la Fiat sponsorizza il club torinese. Ma Pietro il grande non voleva accasarsi in un club dell’EuroLega dopo essersi lasciato non bene con Reggio Emilia e con Guendalina? Evidentemente il suo manager, che è il mio amico Gabibbo, gli ha fatto cambiare idea e comunque non ce la racconta ancora giusta. Infatti mi hanno sussurrato ad un orecchio che Riccardino Sbezzi sta solo aspettando di vedere come andrà a finire la finale dei playoff di A2 tra la bella e cara Trieste e la favorita Virtus. Perché nel caso in cui la Segafredo dovesse essere promossa in serie A ecco che Aradori sarebbe il primo mattone, che dico?, il pilastro sul quale costruire una squadra che il patron Massimo Zanetti vuole riportare ai fasti del passato e guidare allo scudetto nel giro di quattro o cinque anni. Ora che Trento è arrivata alla finale con Venezia, e potrebbe pure diventare campione d’Italia, magari anche mi sbaglio, ma mi sa tanto che più di qualcuno si sta illudendo che sia facile copiare il modello della Dolomiti Energia. Che con un milione e mezzo scarso di stipendi da dividere tra tutti i giocatori della rosa ha fatto i miracoli. Che, come tali, sono praticamente irrepetibile e inimitabili. Del resto Milano docet: non è che con i soldi si vincono gli scudetti se Armani in nove anni ne ha conquistati solo un paio. E quasi per sbaglio. Affretto il passo: tra poco più d’un’ora c’è il salto a due tra Batista e Hogue. E che vinca il migliore. “Speremo de no”, mi ha detto un mattacchione mestrino facendo il verso a Nereo Rocco. A proposito, auguri al mio carissimo ParonTonino Zorzi, che oggi compie 82 anni e che è rimasto a Gorizia. E la partita della sua Reyer se la vedrà in registrata. Dopo cena e dopo aver fatto festa in famiglia. “Mica voio morire dal caldo”, mi ha detto al telefono. Sia mai, Paron: devi ancora allenare per altri cent’anni.