Ale Gentile tentatissimo di giocare i playoff con Treviso

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Innocentemente sparando in aria, qualche volta anche si ha la fortuna di prenderci. Come Valerio Bianchini dalla sua preziosa nicchia su Facebook. Quando consigliò ad Alessandro Gentile di trovar squadra in A2 e poi di pensare alla nazionale dell’abbronzatissimo Ettore Messi(n)a. In verità la stessa idea l’avevo avuta anch’io, ma mi dissuase sul nascere il suo procuratore, Riccardo Sbezzi, che, se ci fate caso, con lo zainetto griffato sulle spalle e gli occhiali da spiaggia è tale e quale al simpatico Gabibbo di Antonio Ricci, maestro di satira. Il Gabibbo di Ragusa è di famiglia nella casa di Nando e Maria Vittoria e una sorta di (buon) zio per Ale e Stefano. Quindi contava, e conta ancora moltissimo, il suo voto contrario a qualsiasi nuova avventura del ragazzo in crisi dopo la rottura con Milano (e il fiasco di Atene) e prima della chiamata in azzurro. Però non si può nemmeno pensare di tenere un cavallino di razza chiuso nella stalla durante tutta la bella stagione. Anche se non gli fai mai mancare nulla: la biada e lo zuccherino dopo cena. E, se vuole, pure una grossa fetta di torta di carrube con la panna montata. Il purosangue vuole correre, confrontarsi, perdere o vincere: non importa. E nel nostro caso soprattutto capire cosa gli è successo. Un anno fa era il migliore della prestigiosa scuderia, sognava non a torto la Nba, sprigionava una potenza sotto canestro che faceva paura al punto da non essere capita dagli ignoranti. Che la scambiavano per strafottenza e invece era piuttosto sicurezza e fiducia nelle proprie indiscutibili qualità tecniche. Che adesso ha perso. Vallo a sapere per quale motivo: forse il grave infortunio al pollice della mano destra o solamente un problema di testa e di smarrimento nella crescita come è capitato anche a Bad Hackett e CamoMelli durante il loro soggiorno nella Sodoma e Gomorra del nostro basket? Fatto sta che non deve essere stato facile per lui, orgoglioso come il padre e sensibile come la madre, digerire che persino Xavi Pascual lo scartasse e gli sbattesse la porta in faccia dopo che l’aveva fatto anche Gelsomino Repesa, l’allenatore che pure l’aveva amabilmente svezzato nella Benetton e gli aveva insegnato a galoppare. E comunque, tornando a bomba, un mese fa l’avevo scritto che mi sarebbe piaciuto ugualmente, nonostante il veto di Sbezzi, se Gentile fosse andato a giocare i playoff a Treviso individuando nella società di Paolo Vazzoler l’ideale trampolino per il rilancio di Alessandro. Ora, se volete, vi posso anche elencare le mille ragioni per le quali penso questo, ma un paio, più di tutte le altre, credo che meritino d’essere sottolineate. In primis l’amore che il Palaverde gli dimostrò l’anno scorso con una standing ovation che durò una vita e che mi fece accapponare la pelle: il ragazzo di Maddaloni in tribuna confuso tra la gente e cinque mila in piedi ad applaudirlo per oltre un minuto. Come neanche per Del Negro o Kukoc, Pittis o D’Antoni. In più credo che a Ettore Messina non dispiacerebbe se Gentile tornasse in pista prima della convocazione in nazionale. D’accordo, lapalissianamente l’A2 non è la serie A e men che meno l’EuroLega, ma è pur sempre meglio di niente e cioè di una partita infrasettimanale d’allenamento. E comunque non potrebbe fargli che bene il rimettersi in discussione e riassaporare il gusto della sfida. Perché è pure vero che avrebbe tutti gli occhi puntati addosso con il rischio di nuove brutte figure sempre in agguato. Però come dice l’adagio: chi non rischia non rosica. E Alessandro ha tante rivincite ancora da prendersi a ventiquattro anni e mezzo. Per il momento continua ad allenarsi al Palalido o a Treviglio. Con papà Nando e il migliore dei preparatori atletici che possa desiderare, il mitico Giustino Danesi. Poi Sbezzi vorrebbe che si aggregasse a qualche club anche di A1, come Brescia e Pistoia, ma la stagione d’entrambe queste squadre potrebbe finire il 7 maggio con l’ultima giornata di campionato e quindi mi permetto di dubitare che pure questa sia una soluzione felice. Tanto più che Ale muore dalla voglia d’andare a giocare con la De’ Longhi. Dove sa che gli vogliono bene, il Pilla Pillastrini lo accoglierebbe a braccia aperte, la squadra di Matteo Fantinelli e Davide Moretti è per ora prima in classifica nel girone Est a pari punti con la Virtus Bologna, la società di Vazzoler e Andrea Gracis hanno già bussato alla porta della famiglia Gentile, la trattativa è ancora in piedi e altro non posso aggiungere. Perché il bello ha ancora da venire. Se non che c’è tempo sino a sabato 22 aprile. Poi cominciano gli ottavi di finale dei playoff di A2 al meglio delle cinque partite. Sperando soltanto che l’ultima decisione alla fin fine la prenda Alessandro.