“Mi hanno detto, mio signore, che ieri mi aveva cercato”. Sì, Sancio, ma non importa. Volevo solo mandarti in mona, come fanno a Venezia, e non devi offenderti perché tra ponti e campielli lo senti dire cento volte al giorno pure dai gondoliere che, quando s’incrociano sul Canal Grande, così comunemente si salutano. “Ho capito. Da lei imparo sempre molte cose. Difatti ogni notte, prima d’addormentarmi, ringrazio il cielo d’essere lo scudiero di un tanto illustre e saggio padrone”. E fu qui che don Quijote, perennemente magro e smunto, ingrassò di qualche chilo come non gli riusciva da lustri e si lisciò soddisfatto il pizzetto nel gesto di chi non è indifferente alle lusinghe anche se ricevute dal suo servo un po’ cialtrone e molto bugiardo. Volevo mandarti in mona, mio caro amico d’erranti avventure contro i mulini a vento, perché mi hanno detto che alla locanda da Rinaldo accetti scommesse su Milano che secondo te riuscirà a scialacquare anche questo scudetto. “Io non so chi la informi di quel che faccio e addirittura solo penso, ma è vero: sono convinto che, se il Gelsomino piangente, come lei chiama Repesa, non avesse miracolosamente recuperato Alessandro Gentile, la squadra di Giorgio Armani avrebbe perso gara tre, ma forse anche la due, con Trento”. E allora? Non sarebbe cambiato niente. Difatti alle scarpette rosse di Proli, persino più Livido di me, basterà non scivolare mai in casa per vincere lo scudetto e credo che la cosa non sarà per l’Armata EA7 troppo difficile. Mi spiace, però devo comunque dirti che sei più ciuco del somaro che monti a cavallo. “Quanto la fa complicata, signoria vostra. Stavo semplicemente giocando a briscola con tre villani e solo per distrarli, e magari anche imbrogliarli, ho buttato là: scommettiamo che lo scudetto stavolta lo conquista Reggio Emilia? E comunque non le sembra, mi consenta d’obiettarle, che, continuando a parlare così forbito ed elegante, il volgo della nostra pallacanestro non capisca il senso dei suoi discorsi e il nostro diventi un dialogo tra sordi?”. Fidati, la gente capisce quel che vuol intendere e fa finta di non capire se la colpisci diritto al cuore. Ma forse non hai proprio torto e allora tu domanda che proverò a risponderti terra terra. “D’accordo, è vero che Davide Pascolo la prossima stagione giocherà a Milano?”. Quante volte devo ripetertelo? Sì al cento per cento. E non solo lui: pure Awudu Abass vestirà la gloriosa maglia dell’Olimpia. “Dice sul serio?”. E quando mai ti ho raccontato storie? “Veramente mi aveva promesso di diventare governatore di un’isola e mia moglie persino contessa”. Di chi parli? Di Giovanna o di Teresa? “Di mia moglie che un giorno Miguel de Cervantes chiama Giovanna, come la Tigre di Re Carlo Recalcati, e un altro Teresa Panza della Mancia”. Dicono tante cose di me: una su tutte che sono matto da legare. Ma pure il figlio di Rodrigo Cervantes, modesto chirurgo della Nuova Castiglia, non aveva tutte le rotelle che giravano per il giusto verso. “Del nostro inventore non ci si può certo lagnare: ci ha resi famosi nel mondo e ancora lo siamo quattrocento anni dopo la nascita. Ma torniamo alle domande di pallacanestro che sono più facili di quelle della cento pistole. Non aveva forse Abass un contratto che lo legava a Cantù per un’altra stagione?”. Noto con piacere, figliolo, che cominci a saperne anche tu qualcosa di basket. “Ma allora perché Dmitry Gerasimenko, a cui non mancano di certo i rubli nel forziere, ha permesso che il suo gioiello finisse alla corte di Re Giorgio Armani?”. Non posso spiegarti proprio tutto, ma vedrai che prima o poi c’arrivi anche tu da solo. Non è del resto un mistero che il russo ha le sue idee e le sue lune che non sempre sono uguali a quelle dei comuni mortali. In più devi tenere pure conto che Milano è così potente che può allungare le mani dove vuole e fare in Italia tutto quel che gli pare e piace. Però adesso basta: prepariamoci che la strada per il Taliercio non è lunga, ma in groppa a Ronzinante e al tuo mulo c’impiegheremo più d’un’ora. “Obbedisco, ma la prego: mi lasci farle ancora un paio di domande al volo”. D’accordo, ma avrai solo risposte secche o quasi. “Chi allenerà Cantù da settembre?”. L’ultimo nome che ho sentito fare è quello del mio amico e concittadino Lele Molin. In bocca al lupo. “E di Re Carlo Recalcati cosa ne sa?”. Mi ha detto che vorrebbe andare a Las Palmas e non per allenare le Gran Canarie, ma per passare un inverno mite a pancia all’aria e a spese di Napoleone Brugnaro. “Ma riuscirà a convincere Giovanna di star lontana un anno dai cari nipoti e dall’amato basket?” Questo è il vero problema. Ma ora andiamo che troveremo anche la coda davanti al botteghino degli accrediti e degli inviti per la quarta sfida tra la Reyer e Cremona. “Un pronostico?” Non hai per caso una domanda di riserva? “Chi sarà il prossimo allenatore di Pesaro?”. Mi dicono Pierino Bucchi. “E del Banco di Sardara?”. Il duello è tra Vitucci e Diener. E io ovviamente tifo per Frank, ma mi sa tanto che la spunterà Travis. Felicissimo comunque ancora di sbagliarmi. (6 continua)