Zare Markowski ha finalmente risolto il problema dei tre o più palloni: ne ha tolto di mano uno a Donell Taylor e la Reyer si è rosicchiata giovedì il Grissin Bon. Tanto ci voleva, perdindirindina. O no? Insomma ha semplicemente lasciato fuori dai dodici apostoli veneziani proprio l’ex di Reggio Emilia, che per carità non penso sia il Giuda iscariota, e ha fatto giocare (poco) Aaron Johnson che sarà anche il più brutto dei play in giro per l’Italia, ma più o meno perde le stesse palle di Superbone Vitali e, in compenso, non tira a mitraglia e sbaglia come Taylor. E così i suoi 20 punti Andre Smith li ha comunque sempre segnati, Sasha Vujacic ha disputato la miglior partita da quando è in ferie tra calli e campielli e soprattutto ha avuto più spazio Hrvoje Peric che è stato l’mvp del match. Non è mai troppo tardi. Già. Ma purtroppo lo è: l’Umana è infatti fuori dai playoff e Markowski sarà sostituito la prossima stagione da Recalcati in una Reyer che sarà tutta da rifare. Come diceva Gino Bartali. O quasi. Personalmente terrei Peric e pure Smith, ma anche Rosselli e Linhart come cambi. E gli altri? La laguna non è lontana dal Taliercio. Passando alla Grissin Bon, che merita tutti i complimenti di questo mondo per aver vinto in Europa una coppa che non ha assolutamente il valore di quella del nonno, credo che non glielo debba dire io a Massimiliano Menetti che, perdendo a Mestre, adesso rischia grosso. Lo so, a Reggio Emilia basta vincere una delle due prossime partite, domani in casa con Cantù o tra 8 giorni ad Avellino, per guadagnarsi i playoff. Però non sarà facile. Perché a Sacripanti fa gola proprio il posto di Menetti e alla Vitasnella un secondo posto che la terrebbe lontana da Milano sino all’eventuale finale-scudetto. Tutti allora davanti alla tivù (Raisport) alle 17 per una sfida che si preannuncia infuocata soprattutto tra i due allenatori. Sembra fantabasket, ma fidatevi: non lo è. Alla Grissin Bon non sono difatti felicissimi del friulano di Palmanova che ogni due per tre è sulla graticola. Lo è stato prima delle final eight di Coppa Italia e poi delle final four di EuroChallenge. “Quest’anno abbiamo speso più del precedente, quando siamo arrivati sesti”, fanno notare e sulla bilancia buttano White, di ritorno dalla Nba, Kaukenas e pure Gigli, anche se non gioca (quasi) mai. D’accordo, ma Sacripantibus cosa c’entra in tutto questo? Parecchio, anzi moltissimo. Perché nel frattempo Reggio Emilia ha allungato le mani sul promettentissimo Amedeo Della Valle convincendolo a firmare proprio perché il figlio dell’adorabile Carlo ha un legale stretto con il tecnico canturino che l’ha lanciato in orbita e insieme sono diventati la scorsa estate campioni d’Europa con la nazionale under 20.